Blockchain e Bassezze Umane

Cosa ha a che fare la tecnologia blockchain con i matrimoni “importanti” fatti prima che la Chiesa ci mettesse il becco?

Prima del 1200 circa i matrimoni erano cose su cui la Chiesa non legiferava, perché i poveri facevano le cose a modo loro e per i ricchi si trattava di questioni prettamente politiche ed economiche. Pare che una volta giunto il momento dell’effettivo accordo si andasse dal notaio per le firme sugli accordi economici e poi vai di scambi dell’anello, di cortei, feste e scherzi più o meno volgari.

Già, un notaio, proprio come oggi nel rito in Comune c’è un ufficiale pubblico e in quello religioso c’è la parte civile/burocratica della cerimonia.

La Blockchain al Posto del Notaio?

A cosa serve un notaio, se non per annotare su un registro qualcosa che deve essere pubblico e quindi consultabile da chiunque?

Quando i latini dicevano verba volant, scripta manent, intendevano forse mettere un limite ai parolai e ai problemi legati ai passaggi generazionali, pur se la pratica dell’accordo con stretta di mano dei gentiluomini ha continuato e continua a essere una forma molto più poetica. Ma l’essere umano normalmente va dove gli conviene, e se gli conviene fare finta di non ricordare… beh, perderà tranquillamente amici e parenti 😉

Non so se siano bassezze umane, ma di certo per il quieto vivere è meglio avere un contratto firmato, invece di un lavoro fatto sulla parola e mai pagato. Se poi quel contratto è registrato in modo immutabile su un sistema distribuito a livello mondiale, e magari è legato a uno smart contract che paga in automatico in base allo stato di avanzamento lavori… beh, è pure meglio.

Ma il notaio cosa fa? Qual è il suo ruolo? Cito:

Il Notaio è un pubblico ufficiale istituito per ricevere gli atti tra vivi e di ultima volontà (testamenti), attribuire loro pubblica fede, conservarli e rilasciarne copie, certificati ed estratti.

L’atto redatto dal Notaio è un atto pubblico, perché il Notaio è autorizzato ad attribuirgli pubblica fede (perciò è un pubblico ufficiale); e come tale ha una particolare efficacia legale: quello che il Notaio attesta nell’atto notarile fa piena prova (cioè deve essere considerato vero, anche dall’autorità giudiziaria.

La legge prescrive l’atto notarile per quegli atti e contratti dei quali vuol garantire al massimo grado la legalità, l’identità delle parti e la conformità alla loro volontà, perché li considera di maggiore importanza:
– per il loro contenuto economico-sociale o per la loro complessità (es.: vendite, divisioni, mutui ed altri contratti immobiliari, atti costitutivi di società commerciali e modificativi di statuti sociali, costituzioni di associazioni che intendono ottenere la personalità giuridica ecc.);
– per gli effetti che producono in relazione allo stato civile di una persona (es.: riconoscimento di un figlio naturale);
– per l’interesse pubblico alla libera manifestazione della volontà di una persona ed alla sua precisa traduzione in linguaggio giuridico (es.: testamento, donazione).

Il notaio quindi è un pubblico ufficiale, un garante responsabile di attestare e registrare atti.

Immagine di un archivio tradizionale

Curiosità: in epoca romana il notarius era uno schiavo o un liberto incaricato di scrivere e prendere appunti sotto dettatura, soprattutto in ambito forense.

Cosa significa Blockchain (niente di tecnico)

Semplificando al massimo, una blockchain è un archivio di dati. La particolarità è che questo archivio è distribuito in milioni di nodi (che sono a tutti gli effetti i garanti dell’inviolabilità del sistema), che ogni registrazione in archivio si paga (molte criptovalute sono nate e nascono esattamente per questo) e che in ogni momento è possibile consultare le informazioni di cui si abbisogna.

Pur non scendendo sul tecnico, penso sia facile capire che se un accordo viene registrato sulla blockchain allora, per diversi tipi di registrazione, non ha più senso parlare di database “privati” (ho parlato di matrimonio, ma pensiamo alla compravendita di beni mobili e immobili). Il ruolo di garante super partes del notaio non ha più molto senso, qui, se non in una primissima fase in cui tutto il sistema potrebbe (e dovrebbe) essere portato su una blockchain.

La blockchain è nata per consentire di registrare gli scambi, e quindi si configura proprio come un registro. Un registro caratterizzato da un forte sistema di controllo sia in fase di registrazione delle transazioni (che fa un validatore di blocchi), sia dopo, rendendo parecchio costoso il tentativo di modifiche successive (parliamo di attacchi alla rete che richiederebbero parecchi miliardi di dollari).

Il panorama applicativo (e anche tecnologico, direi) è ancora lontano dall’essere chiaro e ben visibile, però una cosa è certa: se con l’intelligenza artificiale la paura/tendenza è di creare un pericoloso “mondo doppio” (giusto per citare Naomi Klein), usando la blockchain stiamo invece costruendo una “fiducia obbligatoria” by design, e in questa fase di complessità del Mondo e degli scambi forse è proprio quello che ci vuole.

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